ABUSIVISMO
A partire dalla metà degli anni '70 alcuni speculatori edilizi, favoriti dalla compiacente inerzia delle amministrazioni comunali, iniziarono a lottizzare vaste aree a ridosso delle zone umide site nei pressi della foce del Simeto. I villaggi abusivi sorsero lungo la costa ed a stretto contatto con le zone umide, alcune delle quali furono prosciugate per far posto ad intere lottizzazioni.L'abusivismo edilizio continuò negli anni '80 anche dopo l'istituzione della riserva naturale. Le poche demolizioni, riguardanti quasi tutte strutture in cemento o baracche, sono avvenute soltanto dopo pressanti denunzie delle associazioni ambientaliste.
Infatti secondo alcuni studi il fiume Simeto non gode affatto di buona salute. Le analisi svolte dai biologi di Legambiente fanno registrare una qualità biologica che oscilla vistosamente tra risultati buoni e risultati scadenti. Un’oscillazione che tocca l’estremo negativo in prossimità dei centri abitati, a riprova dell’impatto inquinante degli scarichi civili. Un fiume, il Simeto, che in alcuni tratti riesce a sfruttare le capacità naturali autodepurative, tipiche di tutti i corsi d’acqua, ma che nel suo lungo viaggio verso il mare subisce attacchi costanti alla qualità del suo ecosistema.